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Perché nessun “ristoro” per le Agenzie Viaggi?

da | Nov 12, 2020 | Il Commento di Giulio Benedetti

Perché il settore Turismo, ed in particolare le Agenzie Viaggi, sembrano essere così “trascurati” dal Governo in questo periodo di crisi, con l’erogazione di ristori apparentemente minimi?

Prima considerazione: il Ministro dell’Economia Gualtieri ha più volte spiegato quali idee stanno alla base delle sue decisioni (n.b.: emblematica questa video-intervista: https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/articoli/2019_2023-Roberto_Gualtieri/Intervista-del-ministro-Roberto-Gualtieri-a-Piazza-Pulita-La7/  ) : i professionisti e gli agenti-intermediari (secondo lui) sono “solo persone” e non “imprese” come invece ritiene che siano i commercianti, gli artigiani, le aziende; nel senso che (sempre secondo lui) non investono capitali generando una struttura produttiva, conseguentemente non sono stati considerati in determinate tipologie di aiuti.

D’altronde, anche nel calcolo del Contributo a Fondo Perduto e del Fondo ADV e TO (le modalità di calcolo sono riepilogate in questo mio articolo: https://www.iva74ter.it/fondo-per-adv-e-to-tutte-le-regole-per-compilare-correttamente-listanza/ ) appare evidente la discrepanza basata sul fatturato: le agenzie viaggi che svolgono principalmente attività di intermediazione ricevono un contributo molto più basso (a parità di volume intermediato) rispetto alle agenzie viaggi che svolgono attività di organizzazione: perché il contributo è calcolato sul fatturato, e una agenzia viaggi intermediaria fattura solo la sua commissione sui pacchetti turistici, mentre una agenzia viaggi organizzatrice fattura l’intero valore del pacchetto turistico.

Al netto di quanto sopra, quindi, le Agenzie Viaggi organizzatrici / Tour Operator dovrebbero percepire ristori quantomeno pari a quelli che il Governo ha stanziato a tutte le altre attività produttive del nostro Paese: è effettivamente così?

Veniamo quindi alla seconda considerazione: dobbiamo porci una domanda: ad oggi le Agenzie Viaggi ed i Tour Operator a quali contributi/crediti d’imposta/aiuti in generale hanno potuto accedere?

In questo schema ho riepilogato tutti gli aiuti più significativi che l’enorme produzione normativa susseguitasi nei vari Decreti (Decreto Cura Italia, Decreto Liquidità, Decreto Rilancio, Decreto Agosto, Decreto Ristori, Decreto Ristori-bis) e relative Leggi di conversione hanno distribuito:

Tabella-comparativa-Decreti-Coronavirus
Tabella-comparativa-Decreti-Coronavirus

Sostanzialmente ADV e TO, come tutte le altre attività economiche del nostro Paese, rispettando le condizioni di ogni aiuto, hanno potuto e possono tutt’ora accedere ai seguenti aiuti:

  • Cassa integrazione ordinaria o assegno ordinario FIS,
  • Contributo a fondo perduto sul fatturato di aprile,
  • Indennità Inps (600 euro) Marzo ed Aprile,
  • Credito d’imposta locazioni mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, ottobre, novembre e dicembre,
  • Finanziamenti senza garanzia fino a 30mila euro e garantiti dallo Stato per importi superiori,
  • Annullamento saldo 2019 e 1° acconto 2020 Irap
  • Proroghe varie di versamenti (dei mesi di marzo, aprile, degli acconti di novembre)

In aggiunta le Agenzie Viaggi e Tour Operator hanno beneficiato del famigerato Fondo ADV e TO con dotazione di oltre 600 milioni di euro per ristorare le perdite dal 23 febbraio al 31 luglio.

E’ sufficiente?

Sicuramente no.

Il settore del turismo garantisce circa il 13% del PIL Nazionale equivalente ad un giro d’affari di quasi 230 miliardi di euro, e quanto stanziato dal Governo copre solo in minima parte tali cifre, ma è indubbio che anche tutti gli altri settori economici non navigano di sicuro nell’oro grazie agli aiuti dello Stato.

Uno studio redatto dal Sole24Ore ha evidenziato l’incidenza che i vari aiuti (anche quelli ai quali le ADV e TO sono stati esclusi) hanno avuto sui fatturati: qui vedete il risultato:

 il ristoro si aggira da una media del 3% (tre per cento!) sul fatturato annuo per gli alberghi ad una media del 4,5% per le discoteche (le più “premiate” se così si può dire dal Decreto Ristori).

Percentuali davvero risibili, anche se il confronto avrebbe avuto più senso se calcolato sui margini, più che sui fatturati.

Insomma: alla fine dei conti, il tanto bistrattato settore Turismo non sembra essere in cattiva compagnia. La fotografia è quella di un’intero Paese allo stremo e con molteplici aiuti governativi che sembrano sempre più dei palliativi.

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